Già da alcuni anni la Provincia di Siena ha deciso di investire tempo, progettualità e risorse nella green economy anche collegata alla formazione e all’occupazione. Sulla base delle esperienze in corso nella Sua Amministrazione - presentate all'evento Formez a Forum PA, quale ritiene debba e possa essere il ruolo delle PA, quali benefici e ricadute per il territorio e la comunità locale?
Miriana Bucalossi, Resp. PO Politiche formative e Progetti europei – Prov. di Siena- Settore Formazione, Lavoro, Sviluppo Economico e Turistico
Negli ultimi anni la Provincia di Siena ha investito sempre più sulla sostenibilità ambientale, promuovendo politiche di sviluppo economico “green” e sperimentando al contempo la loro integrazione con le politiche formative e occupazionali. Il Piano Energetico Provinciale 2010-2020, prevede l’azzeramento delle emissioni nette di gas climalteranti al 2015, coerentemente alle previsioni del Progetto Siena Carbon Free 2015.
E’ quindi in un contesto politicamente e culturalmente sensibile che nascono i progetti Rinnovambiente, una delle prime positive esperienze di integrazione di policies realizzate sul nostro territorio, e Green Renovation, sperimentazione di una partnership tra servizi pubblici e privati per l’impiego finalizzata alla realizzazione di un servizio di ri-orientamento e inserimento lavorativo rivolto a disoccupati di lunga durata, in grado di sfruttare il potenziale occupazionale offerto dai green jobs.
In uno scenario economico profondamente mutato per effetto della crisi, questi progetti hanno consentito di cogliere alcuni aspetti strategici per lo sviluppo di politiche provinciali più efficaci e sostenibili, che integrino le politiche ambientali con programmi di formazione professionale più flessibili e dinamici a livello locale, settoriale e regionale.
Anche il pacchetto europeo per l'occupazione, introdotto nel 2012, vede nella transizione verso un'economia a basse emissioni ed efficiente nell'uso delle risorse una grande opportunità anche per creare nuovi posti di lavoro. Un altro obiettivo della strategia Europa 2020 è un’economia dinamica con alti livelli di produttività e di occupazione per conseguire entro il 2020 un tasso di occupazione del 75% per le persone tra 20 e 64 anni.
Di quali cambiamenti, organizzativi, culturali o strategici, c’è bisogno nelle amministrazioni per sensibilizzare su GE e occupazione, anche alla luce del citato “pacchetto occupazione” dell’UE?
E’ evidente come il processo di trasformazione necessario per il raggiungimento degli obiettivi energetici e occupazionali previsti da Europa 2020 si accompagni necessariamente a cambiamenti produttivi, occupazionali e professionali sia tra i settori sia nei singoli ambiti produttivi.
Nella riconversione in chiave green del sistema produttivo, un ruolo fondamentale è giocato dalla PA che deve essere in grado di aumentare la propria capacità di anticipazione dei fabbisogni di nuove competenze professionali e conseguentemente promuovere politiche integrate d’investimento in formazione, politiche del lavoro più efficaci e innovazione. E’ necessaria maggiore coerenza e migliore coordinamento tra le politiche di istruzione, formazione, occupazione, clima ed energia.
Ad oggi si sono compiuti progressi limitati nell'individuare il fabbisogno di competenze per un'economia a basse emissioni di gas serra e soprattutto nell'integrare tale conoscenza in politiche di istruzione e formazione coerenti. A livello europeo, come nelle esperienze senesi, gli esempi di strategie integrate per lo sviluppo delle competenze professionali “verdi” mostrano chiaramente come il successo delle politiche per favorire una riduzione delle emissioni dipenda largamente dalla disponibilità di una forza lavoro qualificata. La carenza di competenze limita lo sviluppo di servizi e tecnologie a basse emissioni e l'attuazione di politiche energetiche sostenibili. E’ quindi necessario che la PA agisca affinché siano messi in campo tutti gli strumenti utili per promuovere maggiore consapevolezza e comprensione del fabbisogno di competenze professionali richieste sia per la nuova occupazione che per l’adeguamento della manodopera esistente.
L’innovazione, fondata sull’azione congiunta di Imprese – Cittadini – PA, è uno degli elementi chiave per cercare di ricondurre a unità sviluppo economico, competitività e rispetto per l’ambiente, crescita dell’occupazione e coesione territoriale. Le più recenti analisi a livello europeo[1] mostrano come siano possibili sia un'economia a basse emissioni di carbonio sia un’elevata occupazione, a condizione che politiche d’istruzione e formazione professionale innovative possano aiutare le persone ad acquisire le competenze necessarie. Le esperienze senesi hanno mostrato come il miglioramento della collaborazione e il dialogo tra responsabili delle politiche, datori di lavoro, lavoratori e fornitori di formazione consenta di individuare le esigenze di competenze e adottare opportuni interventi per soddisfarle.
Affinché le politiche per il lavoro, l'istruzione e formazione professionale siano in grado di sostenere efficacemente la transizione verso un'economia sostenibile i sistemi di governance e dialogo sociale devono innovarsi e la PA deve promuovere il dialogo e la collaborazione tra Istituzioni, Imprese e parti sociali per individuare i fabbisogni di competenze ed elaborare programmi di formazione. Le politiche energetiche e ambientali devono essere accompagnate da politiche per l’innovazione e lo sviluppo del capitale umano.
Infine, la PA deve porre maggiore attenzione al monitoraggio e l’analisi delle politiche messe in campo nei diversi contesti: un sistematico scambio di esperienze può favorire una maggiore diffusione dei modelli di intervento più efficaci e la traduzione di tali esperienze in policies.
[1] Cedefop: Skills for a low-carbon Europe: role of vocational education and training in a sustainable energy scenario [Competenze per un'Europa a basse emissioni di carbonio: il ruolo dell'istruzione e formazione professionale in uno scenario energetico sostenibile]. (di prossima pubblicazione a giugno 2013).